Il Castello Aragonese, uno dei simboli di Ischia

Una fortificazione che racconta storie di tempi passati e offre splendide viste panoramiche su Ischia e le isole circostanti.

Il Castello Aragonese, uno dei simboli di Ischia

Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un isolotto di roccia vulcanica al largo del versante orientale dell'isola d'Ischia. Si trova nel territorio di Ischia Ponte, anticamente conosciuto come Borgo di Celsa, e al quale è collegato da un ponte in muratura lungo 220 metri.

Al castello si accede attraverso un traforo scavato nella roccia, la cui costruzione risale alla metà del Quattrocento per volere di Alfonso V d'Aragona (prima di allora si poteva arrivare alla fortezza soltanto dal mare, e poi risalendo l’isolotto con una scala).

Dopo aver attraversato venticinque secoli di storia, questo maniero arroccato su uno scoglio è diventato forse il simbolo più famoso di Ischia. Di sicuro è una delle attrazioni preferite da chi visita l'isola, per la sua bellezza e per il panorama unico che permette di ammirare sull'isola e sul Golfo di Napoli.

Visitare il Castello Aragonese: info pratiche

Il Castello Aragonese di Ischia è aperto tutto l'anno, 7 giorni su 7, dalle 9 del mattino al tramonto (per l’orario di chiusura preciso in ogni stagione potete scrivere a segreteria@castelloaragonese.it). Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

All’interno del castello sono disponibili caffetterie e bookshop.

Biglietti:
  • Adulti: biglietto intero € 12

  • Ragazzi 10-18 anni: biglietto ridotto € 6

  • Bambini 0-9 anni: gratis

Castello Aragonese Ischia: come arrivare

Il Castello Aragonese d'Ischia si trova nel Comune di Ischia (località Ischia Ponte).

Dal Porto di Ischia si può raggiungere con il bus numero 7 o in taxi, il tragitto richiede circa 15 minuti.

Se preferite camminare, potete arrivare al castello a piedi con una passeggiata di circa mezz’ora dal porto.

Storia del Castello Aragonese di Ischia

Il primo insediamento risale al V sec. a.C., quando Gerone I, comandante greco e tiranno di Siracusa, giunse con la sua flotta sull’isola per sostenere i Cumani nella guerra contro i Tirreni, ottenendo poi l’intera isola in cambio del suo aiuto decisivo. Proprio in memoria del suo fondatore, la fortezza era conosciuta in origine con il nome di Castrum Gironis, Castello di Gerone. Successivamente, la struttura passò nelle mani dei Partenopei e poi dei Romani, che la usavano soprattutto per l’avvistamento delle navi nemiche.

Nel V e VI secolo d.C., il Castello Aragonese fu usato dagli ischitani come rifugio dalle incursioni e dai saccheggi dei Visigoti e dei Longobardi. Nel secolo successivo fu la volta dei Saraceni, che assaltarono ripetutamente l’isola ma non riuscirono a espugnare il castello.

In epoca medievale e nei secoli più recenti, il controllo di questo strategico avamposto è stato contesa tra molti popoli e dinastie, passando di mano in mano durante le complicate vicende della storia di Ischia e di tutta l’Italia meridionale: prima la dinastia normanno con il principe Ruggero II, poi la dominazione sveva, quando il castello divenne una prestigiosa residenza nobiliare. Dopo ancora, le lotte tra Svevi e Angioini e, in seguito, l’avvento di Alfonso d’Aragona.

Alla corte di Vittoria Colonna

A Fu proprio col dominio aragonese che il castello visse i suoi anni di massimo splendore, soprattutto durante i regni di Costanza d'Avalos e Vittoria Colonna. Quest’ultima, in particolare, visse nella fortificazione ischitana per ben 35 anni, richiamandovi personalità importanti della letteratura e dell’arte, inclusi Ludovico Ariosto e Michelangelo Buonarroti.

Con la fine del dominio aragonese su Napoli, il castello passò agli spagnoli e poi agli austriaci, subendo in seguito gravi danni per opera dell’esercito borbonico. Nei secoli, il Castello Aragonese d’Ischia è stato utilizzato anche come convento delle Clarisse, come prigione e come alloggio di soldati in pensione.

Dopo l’unità d’Italia e il passaggio nelle mani del demanio, il Castello, ridotto a un rudere in stato di abbandono, fu acquistato dall’avvocato Nicola Ernesto Mattera. Furono i suoi figli a dedicarsi all'opera di riqualificazione della fortezza, restaurandola e restituendola alla collettività.

Castello Aragonese Ischia: cosa vedere

Il percorso di visita del Castello Aragonese include molte aree del forte interne ed esterne, edifici religiosi e terrazze, e la visita completa richiede almeno due ore. Noi vi consigliamo in particolare di non perdervi il Terrazzo dell'Immacolata, dal quale si ammira una vista mozzafiato sul borgo di Ischia Ponte e sulla spiaggia dei Pescatori, e il Terrazzo degli Ulivi, che ospita un bar panoramico proprio dove un tempo sorgevano i giardini del castello. Non perdetevi inoltre la Chiesa dell'Immacolata, costruita nel 1700, il carcere borbonico, nel quale furono rinchiusi criminali comuni e prigionieri politici e la trecentesca Cattedrale dell’Assunta con la sua cripta gentilizia decorata da affreschi.

Il Cimitero delle Monache

Una delle curiosità principali per chi visita il Castello Aragonese è il cimitero delle suore clarisse situato sotto l’antica chiesa dell'Immacolata. Negli ambienti del cimitero potrete vedere i cosiddetti “scolatoi”, seggioloni in muratura sui quali venivano sistemati i corpi senza vita delle monache. I corpi si decomponevano lentamente fino a diventare scheletri destinati all’ossario. Ogni giorno le Clarisse dovevano recarsi in preghiera per ore davanti alle consorelle defunte, per riflettere su quanto sia effimera l’esistenza terrena. Le monache, costrette a trascorrere ore in questo ambiente malsano, si ammalavano spesso di malattie molto gravi e a volte finivano ben presto a occupare a loro volta uno degli scolatoi del cimitero.

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